Serenata di Scappino

(CO)

«O spechiu d’e zitelle di la pieve,
O La miò chiara stella matuttina
Più bianca di lu brocciu e di la neve,
Più rossa d’una rosa damaschina,
Più aspra d’a cipolla, e d’u stuppone
Più dura d’una teppa, e d’un pentone...»

(IT)

«O specchio delle ragazze della pieve,
O la mia chiara stella mattutina
Più bianca del brocciu e della neve,
Più rossa di una rosa damascata,
Più aspra di una cipolla, e di una arancia amara
Più dura di un'altura, e di un masso...»

(Salvatore Viale, Serenata di Scappino, dalla Dionomachia)

La Serenata di Scappino (in corso Sirinatu di Scappinu) del poeta e scrittore corso Salvatore Viale è considerato come il primo testo di letteratura in còrso. Si trova nel Quarto Canto della Dionomachia, opera quasi totalmente scritta in italiano da Viale e stampata per la prima volta a Bastia nel 1817.

Fonti

  • Francesco Silvio Orlandini, Scritti in verso e in prosa di Salvatore Viale, 1861, Firenze, Delice le Monnier, su google.fr.
  • E. Bonerandi, G. Chiorboli, G.M Comiti, A. Di Meglio, G. Thiers, M. A. Versini (revisione Emanuela Frasca), Testi Interreg, Dionomachia (E Guerre Sumerine), su dante.di.unipi.it. URL consultato il 5 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2007).

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