Palazzo Tigani

Palazzi storici di Polistena
Vista panoramica
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCalabria
LocalitàPolistena
IndirizzoVia Tigani
Informazioni generali
CondizioniIn uso
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Il palazzo Tigani-Regitano era un palazzo storico di Polistena, costruito dopo il terremoto del 1783.

Storia

Nel 1783 Polistena, insieme a gran parte dei centri della Calabria meridionale, venne quasi totalmente distrutta dal terremoto del 5 febbraio. Dopo il sisma, la città venne completamente ricostruita su progetto dell'architetto napoletano Pompeo Schiantarelli, realizzando un impianto urbanistico costituito in parte da case unifamiliari a schiera ed in parte dai palazzotti con corte interna destinati all'alta borghesia.[1] La famiglia dei Milano decisero di ricostruire la città sulla collina antistante al luogo in cui si ergeva l'antica Polistena. Fu, in questa zona denominata Evoli, che vennero ricostruiti i primi edifici come per esempio la chiesa matrice, il palazzo dei Milano e il palazzo Sigillò.[2]

Il palazzo viene costruito dopo il terremoto del 1783 da don Francesco Tigani Giudice del circondario di Galatro e vice Marchese (governatore) di Anoia, coniugato con la sig. Caterina Regitano. Nel passato nell’edificio scaturirono numerose iniziative sia amministrative che culturali.[3] Il Tigani nel 1779, era governatore delle terre di Anoia. La famiglia Regitano costruisce a Mammola la chiesa di San Giuseppe fondata nel 1730. Nel 1832 il figlio di don Francesco, il Dottor Fisico don Giovanni sposa donna Francesca Guerrisi[4] nipote del Dottore Domenico Guerrisi[5] e Donna Rosa Lombardi, il matrimonio viene celebrato nella chiesa di Santa Marina Vergine di Polistena, dall’Arciprete Michelangelo Guerrisi.[6][7]

Il palazzo viene abbattuto negli anni ottanta del novecento, perché pericolante e a rischio di crollo, le mura perimetrali del piano terra sono state conservate, con dovuti rinforzi, poiché contiene in esso lo splendido portale, che con buon senso è stato risparmiato. Un tempo presso il palazzo sito in Largo dei fiori o Piazzetta di Tigani, i fratelli Francesco e Michele Tigani (1833-1873) entrambi sacerdoti, fondarono una scuola superiore. Michele fu amministratore pubblico, poeta e patriota, fu anche sindaco di Polistena dal 1865-1866. Nel 1906 il nome della via Piazzetta Tigani diventa ”Piazza Fratelli Tigani”, il Podestà Edoardo Sigillò su progetto dell’architetto il sig. Giuseppe Prenestino, abbellisce ”Piazza Tigani” e il giardino di ”Piazza Tigani” .[8][9]

Note

  1. ^ Ferdinando Sergio, Polistena: ieri e oggi, presentazione di Giuseppe Nàccari, Lamezia Terme, La Modernissima dei F.lli Gigliotti, 2001.
  2. ^ (EN) Palazzo Avati a Polistena, su www.slideshare.net. URL consultato il 26 luglio 2023.
  3. ^ vincenzoguerrisi, Lo storico palazzo Tigani di Polistena, su TUTTO STORIA, 4 gennaio 2019. URL consultato il 26 luglio 2023.
  4. ^ Donna Francesca Antonia Guarrisi-Guerrisi
  5. ^ Don Dottore Domenico Guarrisi-Guerrisi, su geni_family_tree, 1732. URL consultato il 26 luglio 2023.
  6. ^ vincenzoguerrisi, Arciprete don Michele Angelo Guerrisi 1799 Polistena-Melicucco, su TUTTO STORIA, 12 marzo 2021. URL consultato il 26 luglio 2023.
  7. ^ Don Michele Angelo Guarrisi-Guerrisi, su geni_family_tree, 1799. URL consultato il 26 luglio 2023.
  8. ^ Comune di Polistena, su www.comune.polistena.rc.it. URL consultato il 26 luglio 2023.
  9. ^ vincenzoguerrisi, Avv. Edoardo Sigillò (1888-1967) Podestà di Polistena dal 1927 al 1934, su TUTTO STORIA, 25 febbraio 2021. URL consultato il 26 luglio 2023.

Bibliografia

  • Domenico Maria Valensise – Monografia di Polistena, del sacerdote Domenico Valensise, Napoli, Tipografia di Vincenzo Marchese, 1863.
  • Ferdinando Sergio – Polistena: ieri e oggi.
  • Giovanni Quaranta – La Confraternita del Carmine di Anoia” attraverso i documenti d’archivio, prefazione di Antonio Tripodi.
  • Vincenzo Guerrisi – Monografia da Altanum a Polistena territorio degli Itali-Morgeti, libro documento.
  • Giovanni Mobilia – SANTA LUCIA A MAROPATI La storia del culto e della chiesa attraverso i documenti d’archivio, Alba associazione culturale.


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