Kazimierz Brandys
Kazimierz Brandys (Łódź, 27 ottobre 1916 – Parigi, 11 marzo 2000) è stato uno scrittore polacco, noto come romanziere, saggista e sceneggiatore.
Biografia
Nacque in una famiglia di letterati, tra i quali si annovera il fratello Marian Brandys.
Studiò legge alla Università di Varsavia.
Negli anni di intervallo tra le due guerre mondiali si avvicinò agli ideali di sinistra, iscrivendosi all'Unione della Gioventù Socialista.[1]
Dal 1935 svolse l'attività di critico teatrale per conto delle prestigiose riviste letterarie Kuźnia Młodych e Nowa Kultura, mentre tra il 1945 ed il 1950 fu redattore del settimanale Kuźnica.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Brandys iniziò la carriera di scrittore con il suo primo romanzo Miasto niepokonane ("La città non vinta", 1946), dedicato alla eroica resistenza polacca durante l'occupazione nazista, evidenziando un grande interesse per la politica.[1] Nello stesso periodo allacciò contatti e collaborazioni con il partito comunista polacco ispirando e promuovendo il programma di indottrinamento culturale.[2]
Dopo l'uscita del libro Drewniany Kon ("Il cavallo di legno", 1946), nei cinque anni successivi, l'autore pubblicò il ciclo intitolato Miedzy wojnami ("Fra le due guerre") costituito dai romanzi Sansone, Troia città aperta, L'uomo non muore e Antigone dedicato a fornire un quadro completo delle generazioni formatesi ai tempi del fascismo e indirizzate dopo la guerra ai nuovi corsi politici e sociali.[2]
Nel 1957 pubblicò l'opera Matka Krolow ("La Madre dei Re"), in cui si manifestarono le prime avvisaglie dei conflitti e delle incertezze dei comunisti post-staliniani.[1]
Riscosse un grande successo di pubblico e di critica il volume di saggi intitolato Listy do Pani Z ("Lettere alla Signora Z.") uscito nel 1958.[1]
Nel 1966 lasciò il partito comunista in segno di protesta per la repressione politica di quegli anni.[3]
Dal 1970 insegnò alla Sorbona di Parigi e nel 1976 fu uno dei promotori della Lettera dei 59, un manifesto di promotori dei mutamenti della Costituzione polacca.[3]
Tra il 1977 e il 1980 svolse il ruolo direttivo della rivista Zapis.
Morì a Parigi nel 2000.
Filmografia
Soggetto
- Samson, regia di Andrzej Wajda (1961)
- Jak być kochana, regia di Wojciech Has (1962)
- Sposób bycia, regia di Jan Rybkowski (1966)
- Bardzo starzy oboje, regia di Jan Rybkowski - cortometraggio (1967)
- Spokojne lata, regia di Andrzej Kotkowski (1982)
- Matka Królów, regia di Janusz Zaorski (1987)
- Kapelusz, regia di Agnieszka Smoczynska - cortometraggio (2003)
Sceneggiatura
- Dr Faul, regia di Jerzy Gruza, episodio di Teatr telewizji - serie TV (1953)
- Samson, regia di Andrzej Wajda (1961)
- Jak być kochana, regia di Wojciech Has (1962)
- Sposób bycia, regia di Jan Rybkowski (1966)
- Bardzo starzy oboje, regia di Jan Rybkowski - cortometraggio (1967)
- Spokojne lata, regia di Andrzej Kotkowski (1982)
Note
- ^ a b c d le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 407.
- ^ a b Kazimierz Brandys, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 4 giugno 2018.
- ^ a b (PL) Miasto niepokonane, su proszynski.pl. URL consultato il 4 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2009).
Bibliografia
- (PL) Tomasz Strzyżewski, Wielka księga cenzury PRL w dokumentach, Varsavia, 2015.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Brandys, Kazimierz, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Pietro Marchesani, BRANDYS, Kazimierz, in Enciclopedia Italiana, IV Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1978.
- Brandys, Kasimierz, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Kazimierz Brandys, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Kazimierz Brandys, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Kazimierz Brandys, su AllMovie, All Media Network.
- Profilo, su culture.pl. URL consultato il 6 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2009).
- Kazimierz Brandys's Warsaw Diaries di Carl Tighe. in inglese
- An Appeal for Solidarity with Polish Writers. The New York Review of Books. Testo redatto assieme ad altri autori
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1962-1969 | Carlo Magno nella Grotta di Alfonso Gatto (1962) · Introduzione a Teilhard de Chardin di Norbert Maximilian Wildiers (1963) · Lettere alla signora Z. di Kazimierz Brandys (1964) · Opinioni di un clown di Heinrich Böll (1965) · Racconti impossibili di Tommaso Landolfi (1966) · Organizzazione di una disfatta di Alexander Kluge (1967) · Un passo, un altro passo di Carlo Betocchi (1968) · Fuori di casa di Eugenio Montale (1969) |
1970-1989 | Diario di Mosca di Enzo Bettiza (1970) · Teologia della speranza di Jürgen Moltmann (1971) · Vittorio Emanuele II di Denis Mack Smith (1972) · Nozze in cielo di Mircea Eliade (1984) · Gaspare, Melchiorre e Baldassarre di Michel Tournier (1985) · Cere perse di Gesualdo Bufalino (1986) · Milena, l'amica di Kafka di Margarete Buber-Neumann (1987) · Archetipi di Elémire Zolla (1988) · La morte di mio fratello Abele di Gregor von Rezzori (1989) |
1990-1999 | Il manicomio di Pechino di Mario Tobino (1990) · Terre del mito di Giuseppe Conte (1991) · La religione dei romani di Renato Del Ponte (1992) · Messaggi segreti di Alberto Bevilacqua (1993) · Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini di Mario Luzi (1994) · Giacomino di Antonio Debenedetti (1995) · I fasti dell'ortica di Maria Luisa Spaziani (1996) · La malga di Sir di Carlo Sgorlon (1997) · L'armadio delle meraviglie di Alvar González-Palacios (1998) · Nascere di Maurizio Bettini (1999) |
2000-2009 | Case, amori, universi di Fosco Maraini (2000) · L'ultimo rosa di Lautrec di Alessandro Barbero (2001) · Dal giardino murato di Luca Desiato (2002) · Lezioni napoleoniche di Ernesto Ferrero (2003) · Elogio delle donne mature di Stephen Vizinczey (2004) · Invidia di Muriel Spark (2005) · I Redenti di Mirella Serri (2006) · L'estate è crudele di Bijan Zarmandili (2007) · Ravel di Jean Echenoz (2008) · Le due ragazze con gli occhi verdi di Giorgio Montefoschi (2009) |
2010-2019 | Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre di Benedetta Tobagi (2010) · Odore di chiuso di Marco Malvaldi (2011) · Più alto del mare di Francesca Melandri (2012) · Capo Scirocco di Emanuela Abbadessa (2013) · Ci vediamo lassù di Pierre Lemaitre (2014) · Atti osceni in luogo privato di Marco Missiroli (2015) · L'impostore di Javier Cercas (2016) · Scherzetto di Domenico Starnone (2017) · Resto qui di Marco Balzano (2018) · La madre americana di Laura Laurenzi (2019) |
2020-2029 | Il bambino nascosto di Roberto Andò (2020) · Italiana di Giuseppe Catozzella (2021) · Poco a me stesso di Alessandro Zaccuri (2022) · Tasmania di Paolo Giordano (2023) |
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