Torpedo Cabriolet Coupé Spider Commerciale Militare
Produzione
dal 1925 al 1929
Sostituita da
Fiat 514
Esemplari prodotti
92.514[senza fonte]
Altre caratteristiche
Dimensioni e massa
Lunghezza
3700 mm
Larghezza
1420 mm
Passo
2550 mm
Massa
torpedo: 1085 Kg
berlina: 1.165 kg
La versione Spider
La Fiat 509 è un'autovettura prodotta dal 1925 al 1929 dalla casa automobilistica torinese FIAT.
Fu la prima automobile italiana a vincere il Rally di Montecarlo, nel 1928, condotta dal gentleman-driverfrancese Jacques Bignan.
La 509 è l'auto che fece dire a Gabriele D'Annunzio: «L'automobile è femminile. Questa ha la grazia, la snellezza, la vivacità di una seduttrice, ma per contro, delle donne, ha la disinvolta levità nel superare ogni scabrezza…»[1].
Indice
1Storia
1.1La 509 A
2Meccanica
3Caratteristiche tecniche
4Curiosità
5Note
6Altri progetti
Storia
Lancio della Fiat 509 nei locali dell'attuale Centro Storico Fiat
Al salone dell'automobile di Milano nell'aprile 1925 venne presentata un'auto che farà storia: la 509, prima utilitaria Fiat prodotta in grande serie nei nuovi stabilimenti del Lingotto. La vettura, equipaggiata da un motore di soli 990 cm³ e cambio a tre marce, ha due sole portiere e dimensioni contenute rispetto alla concorrenza, ma riesce ugualmente a offrire 4 posti. L'utilitaria viene offerta a rate mensili grazie al finanziamento della neonata SAVA. Le prime consegne alla clientela partono dall'autunno del 1925.
Dopo appena un anno la 509 è l'automobile più diffusa del paese, malgrado qualche punto debole.
La 509 A
Fiat 509 S alla Mille Miglia 1928
Essendo meno affidabile della 501 nel 1926 venne presentata la 509 A. Tra le varie migliorie si segnala la testata ridisegnata, un nuovo sistema di lubrificazione e un nuovo carburatore. Adesso è più affidabile e ha 4 porte. Le carrozzerie disponibili sono la berlina, la torpedo, la cabriolet, la coupé e la spider. Sono disponibili anche le versioni S (Sportiva), la Taxi e la Commerciale.
Venne sostituita dalla Fiat 514 dopo essere stata prodotta in 92.514 esemplari.
Meccanica
La Fiat 509 ha un motore a quattro cilindri posizionato anteriormente. Ha una potenza massima di 22 CV, l'alimentazione è a caduta, usando o un carburatore Solex 26 oppure uno Zenith 22. La distribuzione è con valvole e asse a camme in testa ed è a catena. Il raffreddamento è ad acqua utilizzando un termosifone da otto litri. È a trazione posteriore, con un cambio a tre rapporti e una frizione monodisco. Il telaio è a longheroni in acciaio e traverse in acciaio, le sospensioni anteriormente sono ad assale rigido e posteriormente a ponte rigido, il tutto ammortizzato da balestre longitudinali. I freni su tutte le quattro ruote sono a tamburo, lo sterzo è a vite senza fine e ruota elicoidale. Può raggiungere una velocità massima di 78 km/h e la pendenza massima superabile è di 23,5%. Infine il consumo medio è di 9 litri/100 km.[2]
Caratteristiche tecniche
Caratteristiche tecniche - Fiat 509
Configurazione
Carrozzeria: torpedo a due porte oppure berlina a due porte, con struttura in legno e rivestimento in lamiera d'acciaio; due posti anteriori e due/tre posteriori; copertura in tela impermeabile per la torpedo
anteriori: meccanici a tamburo / posteriori: meccanici a tamburo comandati da pedale, di soccorso e stazionamento sulle ruote posteriori comandato da leva a mano
a coppia conica elicoidale contenuta nel ponte posteriore, rapporto di riduzione finale 9/55
Fonte dei dati: "Il grande libro delle PICCOLE FIAT" a cura di Alessandro Sannia, Giorgio Nada Editore
Curiosità
Questa sezione contiene «curiosità» da riorganizzare.
La Fiat 509 di Gaston LagaffeLa Fiat 509 è stata per anni al servizio delle Ferrovie Complementari della Sardegna come veicolo per l'ispezione della rete ferroviaria. Lo sterzo è stato scollegato per evitare delle manovre improvvise che potevano causare dei deragliamenti. In rettilineo poteva raggiungere i 50 km/h e in curva i 40 km/h. La vettura doveva viaggiare sia in avanti sia indietro con la stessa potenza, così fu montato un invertitore di marcia sulla trasmissione. Comunque rimaneva difficile procedere in retromarcia col muso rivolto in avanti perciò venne montato un martinetto idraulico per alzare l'auto e ruotarla di 180 gradi a spinta. Attualmente uno di questi mezzi è preservato presso il Museo delle ferrovie della Sardegna[2]
La Siata allestì una versione sportiva della Fiat 509.[3]