Bartolomeo Scappi

Bartolomeo Scappi

Bartolomeo Scappi (Dumenza, 1500 – Roma, 13 aprile 1577) è stato un cuoco italiano.

Luogo di nascita

La lapide nella chiesa di San Giorgio a Dumenza

Il luogo d'origine di Bartolomeo Scappi non è conosciuto con certezza, e diverse ipotesi lo danno originario di Bologna, Venezia o Varese. Tuttavia, l'origine varesotta pare suffragata dalla presenza di una lapide sulla terza colonna della navata di destra nella chiesa di S. Giorgio, a Dumenza (Provincia di Varese), dove viene menzionato un lascito per messe perpetue stabilito da Bartolomeo Scappi, cavaliere e conte lateranense. Queste donazioni erano solitamente fatte a un tempio del luogo di origine, ed è quindi probabile che lo Scappi fosse nativo di Dumenza.[1][2]

La carriera

Il primo evento noto della sua carriera fu nell'aprile del 1536: egli organizzò un banchetto al servizio di Carlo V e del cardinale Lorenzo Campeggi[3]. Servì alla corte di altri cardinali, fino a divenire cuoco delle cucine vaticane sotto il papa Pio IV. Continuò successivamente come cuoco sotto Pio V.

Morì il 13 aprile del 1577 e fu sepolto nella chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio alla Regola, dedicata ai cuochi e ai fornai.[4]

Le opere

Il trattato di Scappi in una ristampa del 1622

Al culmine della carriera, pubblicò il più grande trattato di cucina del tempo che includeva oltre mille ricette e trattava degli strumenti di cucina e di tutto ciò che doveva conoscere un cuoco rinascimentale di alto livello.[5][6]

È stato il primo cuoco a mettere in relazione diretta gli insegnamenti della dietetica medievale con la gastronomia, creando una nuova idea di cucina basta sulla identificazione e definizione dei processi di produzione delle ricette.

In quest'opera si ha la prima raffigurazione conosciuta di una forchetta[7] e vengono introdotti nuovi metodi di preparazione e l'uso di ingredienti importati dalle Americhe. In essa, inoltre, Scappi definisce il Parmigiano come il miglior formaggio al mondo[7][8].

L'opera ebbe grande successo e venne ristampata regolarmente fino al 1643.[9] Includendo numerose ricette di pasta, pasta ripiena, torte e altre preparazioni a base di pasta sfoglia e pasta frolla, l'opera anticipa molte caratteristiche di quella che diventerà la cucina italiana moderna.[5]

Note

  1. ^ Accademia Italiana della Cucina (a cura di), Bartolomeo Scappi, il lombardo Michelangelo della cucina - Atti del convegno internazionale, Luino, 1998.
  2. ^ June di Schino e Furio Luccichenti, Il cuoco segreto dei papi. Bartolomeo Scappi e la Confraternita dei cuochi e dei pasticcieri, Roma, Gangemi editore, 2008, ISBN 9788849214123.
  3. ^ Coquinaria - An Italian recipe from the sixteenth century.
  4. ^ Benporat, Claudio (2005), Bartolomeo Scappi, il mistero svelato, Appunti di gastronomia, nr. 46.
  5. ^ a b Terence Scully. The Opera of Bartolomeo Scappi 1570: Larte Et Prudenza Dun Maestro Cuoco. 2008. ISBN 0-8020-9624-7.
  6. ^ Bartolomeo Scappi. Opera Di M. Bartolomeo Scappi, Cvoco Secreto Di Papa Pio V. 1570.
  7. ^ a b Rolland, Jacques L. (2006), The Food Encyclopedia, Robert Rose, ISBN 0-7788-0150-0.
  8. ^ "[...] il Parmigiano è il migliore di tutti i cacii.", dall'Opera di Bartolomeo Scappi
  9. ^ Levillain, Philippe (2002), The Papacy: An Encyclopedia, Routledge (UK), ISBN 0-415-92228-3.

Bibliografia

  • June di Schino e Furio Luccichenti, Il cuoco segreto dei papi. Bartolomeo Scappi e la Confraternita dei cuochi e dei pasticcieri, Roma, Gangemi editore, 2008, ISBN 9788849214123.
  • Scully T., The Opera of Bartolomeo Scappi 1570: L'arte Et Prudenza d'un maestro Cuoco. Univ. of Toronto Press, 2011. ISBN 9781442611481
  • Krohn L.K., Food and Knowledge in Renaissance ItalyBartolomeo Scappi's Paper Kitchens. Routledge, 2015. ISBN 9781409446712.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • Bartolomeo Scappi, Opera di M. Bartolomeo Scappi, cuoco secreto di Papa Pio Quinto, divisa in sei libri, Venezia, Tramezzino, 1570 (ristampe: 1605, 1610, 1622 e 1643).
Controllo di autoritàVIAF (EN) 28574363 · ISNI (EN) 0000 0001 1803 9833 · BAV 495/160492 · CERL cnp01389124 · LCCN (EN) n86858861 · GND (DE) 135608058 · BNF (FR) cb150521250 (data) · J9U (ENHE) 987007461905505171 · NSK (HR) 000467790 · WorldCat Identities (EN) lccn-n86858861
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